Il piano industriale TIM appena presentato illustra come la valorizzazione del
personale e delle competenze TLC e ICT sia uno dei cardini sul quale l’Azienda si basa per
raggiungere gli obiettivi di efficienza e incremento delle professionalità.
Nel contempo, veniamo informati da Lavoratrici e Lavoratori della funzione
Information Technology che è stato comunicato loro dai Responsabili come sia necessario
nei prossimi mesi rilasciare e trasferire le proprie attività a personale esterno, che si dovrà
occupare di eseguire tutte le attività di sviluppo e gestione degli applicativi di competenza
(dalla gestione dei requisiti sino alla messa in esercizio e gestione operativa).
Inoltre, anche i sistemi di sviluppo e collaudo saranno collocati presso il fornitore,
mentre il sistema di esercizio rimarrà in TIM.
Appena il personale esterno avrà acquisito appieno le conoscenze degli applicativi
che dovrà gestire, la maggioranza delle Lavoratrici e Lavoratori interni saranno ricollocati su
altre attività al momento non note, mentre alcuni di loro resteranno nell’attuale settore per
dedicarsi ad una funzione di sola governance e gestione del fornitore esterno.
L’organizzazione del lavoro è un compito sicuramente di competenza dell’azienda e
comprendiamo che la riduzione del personale interno sia per effetto delle uscite volontarie
che della separazione, anche in ambito IT, delle Lavoratrici e Lavoratori tra le funzioni ServCo
e NetCo, possa comportare una necessità di riallocazione del Personale interno. Ma
riteniamo particolarmente preoccupante che, mentre l’Azienda afferma di voler adottare
strumenti di riduzione del costo del lavoro, il Personale interno debba eseguire il rilascio a
consulenti esterni di attività svolte da anni su applicazioni istituzionali – anche
particolarmente delicate in quanto gestiscono, ad esempio, l’amministrazione del personale
e le modalità di retribuzione. Il tutto senza conoscere dove dovrà essere ricollocato.
La funzione Information Technology riteniamo debba essere potenziata e la
conoscenza dei contesti, patrimonio del Personale sociale, possa contribuire ad ottenere
applicativi in grado di soddisfare le esigenze interne ed esterne, specie nella fase di
definizione dei requisiti che è quella basilare (e quindi maggiormente costosa) nel ciclo di
sviluppo del software.
Chiediamo pertanto un incontro con l’Azienda perché illustri meglio e ci faccia
comprendere la ratio delle scelte operate e possa quindi tranquillizzare le Lavoratrici e
Lavoratori sul loro prossimo futuro lavorativo.
Roma, 11 marzo 2024
Segreteria Slc-CGIL di Roma e Lazio
RSU TIM