Ottobre 30, 2024

Da anni sono stati sottoscritti tra TIM, le Segreterie nazionali di Slc-CGIL Fistel- CISL Uilcom-UIL UGL Tlc, e il Coordinamento nazionale RSU accordi relativi all’istituto dell’isopensione, una opportunità di esodo dei lavoratori più anziani, anticipato rispetto ai requisiti pensionistici.

Una volta siglato l’accordo, l’Azienda deve, tra l’altro, presentare una fideiussione bancaria a garanzia dell’importo destinato al pagamento degli assegni ai dipendenti in modo che, in caso di insolvenza, l’istituto possa chiedere il pagamento delle rate al garante.

Eseguiti tutti gli adempimenti, interviene l’INPS, che deve, tra l’altro, gestire l’iter finanziario dei pagamenti che l’azienda anticipa all’INPS, che a sua volta li eroga ai lavoratori.

Fin qui, tutto bene.

Ultimamente, però, ci troviamo a misurarci con ritardi nell’erogazione dell’assegno di isopensione a scapito delle Lavoratrici e Lavoratori che hanno volontariamente cessato il proprio rapporto di lavoro a far data da dicembre 2023, dovuti al ritardo con cui TIM sta versando la fideiussione. Questo li espone economicamente ben più del previsto, perché in questo tempo non percepiscono più lo stipendio ma non percepiscono ancora l’isopensione – con nocumento più o meno grave, a seconda delle condizioni di ciascuno. E prima di loro, ad es., hanno patito i ritardi in tema quanti usciti a luglio 2023.

Pertanto, richiamiamo l’Azienda ad ottemperare quanto di sua competenza il prima possibile. I ritardi in tema non sono in alcun modo giustificabili, e rischiano di minare la fiducia delle lavoratrici e dei lavoratori in strumenti di riduzione del personale volontari e non traumatici, che finora hanno dato buona prova di sé per la responsabilità esercitata da tutte le Parti in causa.

A tal proposito, dichiariamo la disponibilità del nostro Collegio legale per produrre una formale diffida – le lavoratrici e i lavoratori isopensionati interessati possono rivolgersi al loro delegato di fiducia.